Commissione dei ricorsi 25/11/2016, n. 61 [Marchio – Marchio debole – Tutela affievolita – Differenziazioni significative in grado di escludere rischi confusori od associativi nell’ambito di stesse classi merceologiche ed affinità di prodotti]

Commissione dei ricorsi 25/11/2016, n. 61 [Marchio – Marchio debole – Tutela affievolita – Differenziazioni significative in grado di escludere rischi confusori od associativi nell’ambito di stesse classi merceologiche ed affinità di prodotti]

Domanda di marchio figurativo

per contraddistinguere i seguenti prodotti per animali (classe 31).

In data 4/2/2013 la società Y presentava opposizione in base al proprio marchio comunitario anteriore di natura denominativa Amigo registrato in data 18/10/2004 per prodotti rientranti nella stessa classe.

Decisione:

Il confronto tra i segni in conflitto sul piano visivo fonetico e concettuale non consente di individuare assonanze e similitudini preponderanti sul piano della percezione globale del consumatore. Al contrario, sembrano prevalenti differenziazioni significative in grado di escludere rischi confusori od associativi pur nell’ambito di stesse classi merceologiche ed affinità di prodotti (per cani ed animali in genere). Il marchio AMICO è un marchio denominativo semplice con la parola scritta a caratteri normali mentre il segno AMI’ è figurativo perché il nome è riportato in stampatello corsivo entro una cornice ovale al di sopra della quale il tratto si interrompe formando un accento di colore verde. Nella reciproca composizione grafica – al di là delle prime tre lettere prive di particolare valenza nell’economia dei segni – non c’è nulla di particolarmente distintivo che avvinca l’uno all’altro, i segni sono caratterizzati da ritmi ed accentazioni differenti, diversa è pure la struttura sillabica per cui la somiglianza fonetica limitata alle prime tre parole non è sufficiente a prevalere neutralizzando le altre discrasie.

AMI’ con l’accento presenta un certo connotato di fantasia perché non può essere il plurale di ami e l’equivalente di amico in francese è privo di accento per cui difficilmente il consumatore medio – di primo acchito ed in mancanza di una conoscenza linguistica affinata – sarebbe in grado di accostare alla parola AMIGO che ha un significato immediatamente percepibile la parola AMI’ apparentemente priva di significato.

Queste premesse trovano poi accentuazione nella constatazione che il marchio Amigo registrato per i seguenti prodotti della classe 31 (come residuati a seguito di procedimento di decadenza per non uso dei restanti) e cioè mangimi per cani, compresi concentrati alimentari per cani, conserve alimentari per cani e alimenti premio per cani, presenta indubbi connotati di debolezza in quanto espressamente riferito ad articoli destinati agli animali domestici considerati per tradizione i migliori amici dell’uomo quali appunto i cani.

Ragion per cui-stante la sua funzione descrittiva ed allusiva- può solo godere di un ambito di protezione proporzionale alla sua ridotta portata distintiva.

Se dunque ci si trova al cospetto di un marchio c.d. debole incentrato su di un’unica componente denominativa, l’esaminatore doveva effettuare una verifica orientata soprattutto sulle modificazioni e/o aggiunte presenti in segno posteriore rispetto a quello prioritario onde valutarne la sufficienza per escludere confondibilità alla luce degli interventi “correttivi” pur modesti adottati.

La ridotta capacità distintiva del marchio debole comporta, infatti, una tutela “affievolita” e lievi variazioni e/o integrazioni bastano ad escludere interferenze decettive consentendo la coesistenza di entrambi i segni.

E, come si è detto sopra, la particolare stilizzazione grafica-figurativa del segno opposto rispetto alla normalità dei caratteri propri del marchio dell’opponente privi di un qualsiasi contesto di fantasia rappresenta, unitamente alla diversità di pronunzia delle rispettive parole – quel dato di variabilità che in un raffronto basato sull’impressione di insieme suscitata sul consumatore appare idoneo ad evitare assimilazioni confusorie anche sul piano dell’interdipendenza.